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Distanza: kilometer
Elevazione (min): meter
Elevazione (max): meter

Percorso

Si tratta di un classico percorso ad anello intorno al Sassolungo (foto 1 e 2) che occupa l'intera giornata e che consente di fruire di un grande panorama e la visita di tre rifugi (Demetz, Vicenza e Comici) con facile percorrenza nel versante sud dal  Passo Sella (soprattutto se si utilizza la vecchia ovovia per salire alla Forcella del Sassolungo) mentre più impegnativa è la discesa lungo il canalone verso il Rifugio Vicenza. Molto tranquilla è invece la parte verso il Rifugio Comici e il successivo ritorno al punto di partenza al parcheggio del Passo Sella.
La partenza del giro è quindi situata in prossimità del parcheggio del Passo Sella, che si raggiunge con i propri mezzi o con il trasporto pubblico, dalla Val di Fassa o dalla Val Gardena.
Dal parcheggio della cabinovia Sassolungo (foto 3), circa 700 metri  a valle del Passo sul versante della Val Gardena, si prende il sentiero 525 che sale dapprima dolcemente per prati e radi mughi inerpicandosi poi, sino a diventare molto ripido e  con tante serpentine in prossimità del canalone ghiaioso e roccioso che porta alla Forcella del Sassolungo a m.2684, in prossimità del Rifugio Demetz, in 1,30 ore. In alternativa la salita al rifugio si può effettuare con le telecabine in una decina di minuti (foto 4).

Il Rifugio Toni Demetz, situato esattamente in cima alla Forcella del Sassolungo (foto 5), si offre agli occhi dei visitatori magicamente incastonato tra il Sassolungo stesso e le Cinquedita. Ci troviamo al centro di un'antica barriera corallina, attraverso la quale circa 220 milioni di anni fa scorreva il mare di Tetys. Il rifugio Demetz rappresenta il punto ideale da dove partire per effettuare numerosi itinerari, arrampicate, percorrere suggestivi sentieri o semplicemente fare una piacevolissima sosta peri godere, da una terrazza panoramica (foto 5 bis), una vista di incomparabile fascino sulla scenografia mozzafiato delle cime delle Dolomiti.

Fu fatto edificare dalla guida alpina Giovanni Demetz nel 1954, per ricordare il figlio ventenne, morto qui, due anni prima, quando un fulmine si abbatté sul Sassolungo colpendo due turisti milanesi e la loro guida Toni Demetz. Il primo ad accorrere sul luogo dell'incidente fu il padre dello stesso Toni. Putroppo era già troppo tardi e Giovanni dovette dolorosamente prendere atto della morte del suo primogenito. Nonostante fosse comprensibilmente sconvolto per l'accaduto, si accorse che uno dei due turisti respirava ancora e pur nella disperazione riuscì a raccogliere le proprie forze e a portarlo in salvo a valle. Risalì una seconda volta sul luogo dell'incidente e appena allora poté, con l'ausilio del Soccorso Alpino dell'epoca, recuperare il corpo senza vita del figlio Toni e naturalmente anche quello dell'altro alpinista.
Questo tragico avvenimento creò un legame profondo e indissolubile, tra Giovanni Demetz e il Sassolungo: questo vincolo non si affievolì mai, anzi, giorno dopo giorno, si rafforzava in lui la determinazione di costruire proprio sulla Forcella del Sassolungo a quota 2685 m, un rifugio che potesse offrire ricovero e supporto agli alpinisti.
Enrico, il figlio di Giovanni, ancora oggi, insieme alla propria famiglia, gestisce con immutata passione e dedizione questo Rifugio raggiungibile anche da Santa Cristina (Monte Pana) e dall'Alpe di Siusi.
Il Rifugio è dotato di una bella terrazza dalla quale si può godere, comodamente seduti e rilassati, lo spettacolo del panorama sottostante e dei rocciatori alle prese con la scalata delle pareti circostanti.


Il percorso prosegue con una ripida discesa verso ovest che supera alcuni dossi rocciosi su sentiero sdrucciolevole per via della presenza di instabile ghiaino su fondo roccioso (foto 6 e 7). Questo tratto è comunque breve e dopo circa 20 minuti il pendio diventa meno sostenuto e il sentiero attraversa lunghi detriti morenici al cospetto delle impressionanti moli rocciose di Cima Sassolungo sulla destra e la Punta Dantersass sulla sinistra (sud).

Questo è il tratto di percorso più selvaggio e che rispecchia appieno il mondo dell’alta montagna dove ogni passo sembra riverberarsi nel biancore delle rocce (foto 7,8,9). In circa 50 minuti si arriva al Rifugio Vicenza, 2337 m.  Da qui coloro che  amano le ferrate possono salire a Cima Sassopiatto con la via attrezzata Oskar Schuster. 

Il rifugio Vicenza al Sassolungo è un rifugio situato in val Gardena, tra il gruppo del Sassopiatto e quello del Sassolungo, a 2.256 metri di altitudine (foto 10). È un'ottima base di partenza per la ferrata Schuster e per il giro dei gruppi montuosi sopracitati, nonché di svariate arrampicate.
Il rifugio Vicenza è stato costruito nel 1903 dalla sezione di Vienna del DÖAV (Deutscher und Österreichischer Alpenverein), l'organizzazione alpinistica costituita nel 1873 a seguito della fusione in un unico soggetto del club alpino tedesco, con il Club alpino austriaco. Dopo la prima guerra mondiale, fu restaurato con il contributo, anche economico, della sezione di Vicenza del CAI, a cui venne affidato.
Dopo una opportuna sosta il cammino riprende in discesa lungo il vallone del Sassolungo (foto 11), direzione  nord ovest sino a portarsi  sul bivio con il s.526 proveniente dal versante nord del Sassolungo. Proseguendo sul sentiero sostanzialmente pianeggiante denominato anche "Via Stradal", dal quale si può ammirare l’Alpe di Siusi (foto 12 e 13) e dirigersi verso il Rifugio Comici passando intorno al Sassolungo (foto 14, 15, 16).

Il Rifugio Comici a 2.154 metri di altitudine (foto 17), fu edificato in onore della leggenda dell'alpinismo, Emilio Comici, nato a Trieste nel 1901, era rimasto incantato dal fascino delle Dolomiti. Nel 1932 abbandonò la sua vita borghese per vivevere, da allora in poi, come guida alpina nelle Dolomiti. Leggendarie vie d'arrampicata e avventurose conquiste di vette gli donarono fama e riconoscimento fino a che nel 1940 morì tragicamente nel territorio di Selva di Val Gardena, precipitando da una parete. Considerato uno degli scalatori più eleganti della sua epoca e precursore dell'alpinismo moderno, il rifugio Comici, gli rende oggi tutto il rispetto che merita.

Il rifugio, inaugurato nel 1955, è situato a 2.153 ai piedi della parete principale del Sassolungo e vicino al Piz Sella (2.284 m), sopra l'abitato di Plan de Gralba, frazione di Selva di Val Gardena. Il rifugio è di proprietà privata ed effettua apertura tutto l'anno offrendo un servizio di ristorazione. Nel 2013 è stato  ristrutturato con l'aggiunta di una sala panoramica denominata "mucca blu", di servizi igienici interrati, di un ristorante di alta gamma e di servizi per il benessere degli ospiti. Dal rifugio si ha una ottima vista sulle cime del Sella. (foto 18, 19, 20).

Lasciato il Rifugio, ci si dirige verso il parcheggio del Passo Sella, passando attraverso la cosiddetta "città dei sassi" costituita da molti blocchi rocciosi che, ripuliti, messi in sicurezza e rinominati singolarmente sono diventati zone per l'arrampicata (foto 21). Infatti la città dei sassi è una delle più grandi zone d’arrampicata del paese. La falesia si divide in 15 settori con pareti di diversa inclinazione per ogni tipo di livello. Se non si vuole o non si sa scalare, si può seguire l’indicazione “Naturonda” per fare un’escursione tra i massi, la fauna e la flora della Val Gardena. Dei pannelli illustrativi, lungo il percorso, illustrano il mondo vegetale e animale con informazioni interessanti su aspetto, alimentazione e biotopo degli animali (volpi, lepri e marmotte).

Il giro che si conclude naturalmente al punto di partenza presso il parcheggio al Passo Sella dopo una camminata complessiva di oltre 11 Km, ci consente di godere degli ultimi scorci di vedute sul Sassolungo (foto 22) e sulla Marmolada (foto 23).


 

 

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