IL GIRO DELLE 3 CIME
Nella mappa sopra riportata è indicato il percorso dell'escursione, che parte dal rifugio Auronzo, raggiungibile anche con mezzi privati o (scelta migliore) con l'ottimo trasporto pubblico
PROGRAMMA E TEMPI DI PERCORRENZA (indicativi)
- da rifugio Auronzo a rifugio Lavaredo 35’ – 1,7 km
- da rifugio Lavaredo a forcella Lavaredo 25’ – 1,0 km
- da forcella Lavaredo a rifugio Locatelli 45’ – 1,9 km
- da rifugio Locatelli a Malga Lunga (Langalm) 1 ora 15’ – 2,8 km
- da Malga Lunga a rifugio Auronzo 40’ – 2,1 km
totale 3,40 ore – 9,5 km. Ma è consigliabile prendersi tutto il tempo che serve perché la giornata sia davvero memorabile….
- foto 1 . Vista su Cima Ovest e Cima Grande, verso il rifugio Auronzo, dalla strada che sale dal lago di Misurina.
- foto 2 . S’intravvede anche la terza cima (Cima Piccola) e la croda Passaporto. Scattata dall’arrivo del sentiero Bonacossa (traversata dei Cadini di Misurina).
- foto 3 . In primo piano la chiesetta di S.Maria Ausiliatrice, dedicata ai caduti della Grande Guerra (20’ dal rif.Auronzo per sentiero 101). Sullo sfondo, sovrastante, la Cima Piccola.
- foto 4 . La chiesetta dall’altro versante, con vista su Cima Grande e Ovest.
- foto 5 . Lo spettacolare Spigolo Giallo della Cima Piccola, dove si è fatta la storia dell’alpinismo. Via aperta nel 1933 da Emilio Comici.
- foto 6 . La Cima Piccola in realtà non è la terza e ultima cima: procedendo verso est se ne incontrano altre (Piccolissima, Frida)
- foto 7 . Verso il rifugio Lavaredo, con la Croda Passaporto sullo sfondo.
- foto 8 . Si sale dal rifugio alla forcella Lavaredo per sentiero 101 (possibili scorciatoie alternative) con vista a ritroso sul rifugio stesso e sullo sfondo i Cadini di Misurina.
- foto 9 . La prima vista sulle 3 Cime da est.
- foto 10. In forcella. Era la linea di confine nella Guerra 1915-18: di qua gli alpini, di là i kaiserjager. La contesa dei confini e delle cime sovrastanti per il controllo delle vallate è materia di storia che dà ancora e sempre emozione. Come le migliaia di morti per la guerra, la fame , il freddo. Le Tre Cime qui par di toccarle…
- foto 11. Anzi, possiamo toccarle, entrando nelle trincee e gallerie scavate nel fianco. Da qui la vista sulla vallata a nord: il monte Paterno sulla destra, il rifugio Locatelli sullo sfondo.
- foto 12. Il Paterno, il Locatelli…. Prima della guerra il rifugio si chiamava Innerkofler, dal nome del gestore e guida alpina Sepp Innerkofler, molto amato quassù. In guerra era il capo delle truppe austriache dislocate in queste vallate. Viene ucciso sul Paterno da un alpino italiano (De Luca) precipitando in basso. L’alpino, con altri compagni, decide di recuperarne il corpo e dargli sepoltura sulla cima del “suo” monte. Da più di 100 anni Sepp sta lassù, sotto la croce che lo ricorda. E oggi la ferrata che porta in vetta si chiama “De Luca- Innerkofler”. Belle storie di guerra disumana e crudele. Da ricordare, quando passiamo di qua.
Giro tre cime
- foto 13. Dalla forcella Lavaredo con breve salita dall’altra parte (verso est) s’incontra la galleria di partenza della ferrata De Luca-Innerkofler.
- foto 14. Se ci si inoltra nella galleria per breve tratto (necessaria la torcia) si può godere di finestre straordinarie sulle 3 Cime….
- foto 15 … oppure verso sud sui Cadini.
- foto 16 … e ancora sulle 3 Cime.
- foto 17. Tornati alla forcella Lavaredo, riprendiamo il 101 in direzione rifugio Locatelli (Drei Zinnen hutte). Possibili scorciatoie per continuare il giro: una attraversa i ghiaioni delle 3 Cime, l’altra più a valle. Ma scegliamo di puntare sul Locatelli , forse il punto più panoramico.
- foto 18. Il sentiero passa alla base dei ghiaioni del Paterno e più avanti sotto una serie di guglie: la più significativa-anche per il nome- è la salsiccia di Francoforte.
- foto 19. Ecco, dal rifugio, la vista più conosciuta e rappresentata delle 3 Cime, da nord.
- foto 20. Ma vale la pena spostarsi un po’dal rifugio per godere di scorci diversi e altrettanto spettacolari. Per esempio salendo un poco alle spalle del rifugio si può ammirare dall’alto lo stesso rifugio con lo sfondo del Paterno….
- foto 21 … e verso est i laghi dei Piani, con le crode Fiscaline, la cima Undici, la croda dei Toni…
- foto 22 … e la visione bucolica dell’alpeggio nella valle Sassovecchio …
- foto 23 … per tornare al Locatelli di cui si può ammirare la centralità dentro un quadro d’insieme fantastico.
- foto 24. Dal rifugio si riprende questa volta su sentiero 105 attraversando la valle a nord delle 3 Cime in direzione malga Lunga e forcella di Mezzo. Sullo sfondo monte Rudo, Rondoi, torre dei Scarperi, sasso di Sesto, Toblin.
- foto 25. La nuova prospettiva delle 3 Cime.
- foto 26. La vista a ritroso sul rifugio coi lastroni dei Scarperi sullo sfondo.
- foto 27. La torre (da non confondere coi lastroni) dei Scarperi si specchia in uno dei laghetti delle 3 Cime.
- foto 28. I laghetti, da cui nasce il torrente (poi fiume) Rienza.
- foto 29. La Malga Lunga, un luogo umano per il giusto ristoro. Qui non troviamo la folla (in alta stagione) dei vicini rifugi ma piatti e prodotti del territorio in un contesto come sempre affascinante.
- foto 30. Nella nuova prospettiva a nord delle 3 Cime, famosa per le pareti strapiombanti, spicca anche qui (come a sud) uno spigolo giallo: lo spettacolare spigolo nord-ovest (via Cassin alla cima Ovest).
- Foto 31. Dalla malga si sale alla forcella di Mezzo, dove si recupera la vista sul versante sud, da cui si è partiti. Sullo sfondo si ritrovano i Cadini.
- Foto 32. Si torna al rifugio Auronzo e al parcheggio auto. Se poi si vuole far tardi, il tramonto quassù è meraviglioso, quando l’ultimo sole indora le cime….
- Foto 33 …. fin quando la luce è poca e sul rifugio si allunga il silenzio.
Finalmente…..
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